Le più antiche raffigurazioni dello stemma della Congregazione si trovano in due codici della metà del secolo XV, appartenuti al priore generale Stefano di Antonio da Castelletta ed ora conservati rispettivamente nella Staatsbibliothek der Stiftung Preussischer Kulturbesitz di Berlino Ovest e nella British Library di Londra.
Tale stemma è costituito da uno scudo gotico sormontato da una mitra. Nel campo dello scudo si erge un monte di tre cime: dietro quella centrale, più elevata, appare un prezioso pastorale e dai lati della medesima spuntano due steli di rosa.
Con tutta probabilità esso fu adottato in seguito alla bolla Exposcit tuae devotionis del 30 ottobre 1449 con cui il papa Nicolò V (che in quel periodo si trovava a Fabriano) concesse al priore generale Stefano di Antonio da Castelletta e ai successori nel governo dell'Ordine l'uso delle insegne pontificali.
Attualmente lo stemma è formato da tre montagne verdi in campo azzurro, quella del centro (più alta) sormontata da un pastorale d'oro, tra due rami di rose nascenti dalle cime inferiori, il tutto è sormontato dal cappello prelatizio, ai cui lati pendono sei fiocchi: prima uno, poi due, infine tre.