Monaci Benedettini Silvestrini

San Silvestro in Montefano, Fabriano

Presentazione volume (24 giugno 2016)

L'abbazia benedettina di San Vittore delle Chiuse sorge tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo agli estremi confini nord-orientali del ducato di Spoleto, nel territorio di Castel Petroso (oggi Pierosara), sulla destra del fiume Sentino, a poca distanza dalla confluenza con l'Esino.
Del complesso monastico, oltre alla chiesa della seconda metà del secolo undicesimo, sopravvive un corpo di fabbrica databile a partire dal secolo XII, comprendente due torri (una cilindrica e l'altra quadrangolare) con l'edificio di collegamento e una costruzione rettangolare (oggi sede del Museo Speleontologico-Archeologico di Genga) che chiudeva il lato occidentale del chiostro.
La chiesa, che si trova nei pressi delle famose Grotte di Frasassi nel territorio del comune di Genga, è definita il «gioiello del romanico marchigiano».
Le pergamene dell'abbazia, disperse in archivi italiani ed esteri (Fabriano, Fonte Avellana, Princeton...), rappresentano una fonte indispensabile per la conoscenza della storia politico-religiosa, socio-economica e culturale del territorio dell'Alta Valle dell'Esino soprattutto nei secoli XI e XII. 

I documenti pubblicati nel volume sono 24 e vanno dal 1007 al 1410. Illustrano aspetti di vita interna dell'abbazia (elezione ad abate di San Vittore di Crescenzio Chiavelli nel 1308) e le sue relazioni con i privati, con le autorità ecclesiastiche (nomina ad abate di San Vittore di Francesco Chiavelli da parte del papa Clemente VI nel 1348), con il cardinale commendatario Francesco Carbone, con le istituzioni religiose locali, con il comune di Fabriano, con i conti della Genga.

Una pergamena di San Vittore in particolare, del maggio 1186, conosciuta come Carta di Fabriano, riveste una notevole importanza filologico-linguistica. Il documento, infatti, contiene la prima testimonianza in ambito documentario dell'uso del «volgare» nel territorio fabrianese. Il testo, ostico alla lettura e all'interpretazione, essendo il volgare, allora, un fatto completamente spontaneo, privo di riferimenti e codificazioni, a buon diritto è entrato a far parte del Thesaurus della lingua antica italiana.

In due pergamene è presente come testimone «frater Silvester» («fra Silvestro»), fondatore dell'Ordine di San Benedetto di Montefano, oggi Congregazione Silvestrina.
Si tratta dell’atto di fondazione del primo convento francescano a Fabriano: il 7 marzo 1234, nel chiostro di San Venanzo di Fabriano, i domini fabrianesi Rigoccio, Fildesmido, Gilberto, Gerardo di Maria, Gelfolino e Pietro di Gelfuzio cedono a fra Pietro da Vercelli, provinciale dei Frati Minori delle Marche, tutti i loro diritti su un terreno di proprietà di San Vittore, sito nella contrada di Cantiro presso Serraloggia, per la costruzione di un convento. All'importante atto partecipano fra gli altri, in qualità di testimoni, Filippo, vescovo di Camerino (allora diocesi di appartenenza di Fabriano e dell'abbazia di San Vittore), «fra Silvestro» e «Raniero», pievano di Civita (una collina a ridosso di Fabriano che ancora porta tale nome) e già confessore di san Francesco d’Assisi († 1226).
La seconda pergamena è un atto notarile del 1243, dove, accanto a fra Silvestro, «rettore dell’eremo di Montefano», figura in qualità di testimone anche il monaco fra Ventura di Ugolino.